I VINI SFUSI

Lungi dall’essere solamente un prodotto “minore”, un buon vino sfuso è invece segno di genuinità produttiva e di civiltà di un territorio vinicolo, ha minor impatto sull’ambiente, garantisce l’instaurazione di un rapporto diretto tra consumatore e viticultore.

Solo nel dopoguerra infatti si è affermata la vendita del vino in bottiglia in tutti i territori di coltivazione della vite, ma non sempre la confezione è sinonimo di qualità.  

Fortunatamente alcune case vinicole continuano ad imbottigliare solo la parte migliore della produzione credendo nell’importanza economica, storica e sociale dello sfuso, e oggi si possono trovare vini sfusi di qualità che non hanno nulla da invidiare a molti vini in bottiglia.

A favore del vino sfuso ci sono altri due punti a favore:

il primo è che il vino sfuso viene conservato in contenitori di acciaio condizionati e rimanendo inerte fino al consumo non ha bisogno di conservanti per poter durare nel tempo, come invece accade per il vino in bottiglia;

l’altro vantaggio è che si risparmia molto sui costi e sull’impatto ambientale non avendo necessità di bottiglia di vetro (a perdere), tappo di sughero o altro, etichetta, imballo, maggiori tasse, ecc., costi che influiscono in modo deciso sul prezzo finale, soprattutto per bottiglie sotto ai 20 euro.

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